"La tela (sec. XVIII) di soggetto devozionale presenta una Semplice struttura compositiva a triangolo, che vede il vertice superiore occupato dalla figura della B. V. Maria nell’iconografia dell’Immacolata Concezione, di bianco e azzurro vestita, con le mani giunte e lo sguardo rivolto verso San Giovanni Battista in veste d’eremita e contraddistinto dalla croce di canna e dalla presenza dell’agnello, in atto di offrire il modellino del paese di Camerano, di cui si qualifica come principale protettore, qui mostrato da un angelo morbidamente panneggiato. L’Inventario degli oggetti esistenti nella Chiesa di S. Francesco del 12 Aprile 1912 ricorda, nell’Altare maggiore, le seguenti "pitture minori": Sant’Agata, Santa Chiara, Transito di san Francesco, San Fabiano e San Sebastiano. La citazione relativa ai santi Sebastiano e Agata suggerisce un agevole confronto con le due tele raffiguranti rispettivamente una coppia di sacre figure da identificare in san Sebastiano, ritratto con la freccia in mano, simbolo dello strumento del martirio subito, parzialmente coperto da un probabile san Macario abate (e non Fabiano), genuflesso in primo piano, e santa Agata, qualificata dall’attributo dei seni recisi e posti sul vassoio che reca, associata non a santa Chiara, ma alla giovane santa Faustina – o la Maddalena - colta in atto devozionale. Il Can. Giuseppe Scarafoni, nell’Estratto di Memorie sulla Terra di Camerano del 1821, annovera infatti i santi Sebastiano, Macario abate e Faustina tra i protettori "men principali" di Camerano e ricorda l’esistenza, nei secc. VIII-XI, di un monastero di Monache sotto il titolo di Santa Maria e Sant’Agata martire, citato nel Codice Bavaro, nell’area poi occupata dai Frati Minori tra il 1215 e il 1230. Le segnature apposte sulle tele informano del restauro condotto da Antonio Lazzari di Pesaro nel 1794. Dunque le tre tele
potrebbero aver fatto parte di un gruppo di opere dedicate ai santi protettori della Terra di Camerano".
Fonte: turismo camerano.